Esposizione in due tempi
Rezzato - Tula 2002
La mostra che il catalogo documenta è molto importante per il Comune di Rezzato. Vede impegnata la Pinacoteca Internazionale dell’Età Evolutiva Aldo Cibaldi, istituzione comunale della quale siamo orgogliosi, che ha nel suo codice genetico - in quanto casa dei disegni dei bambini del mondo - la vocazione ad essere laboratorio di scambio e di incontro culturale: una cultura fatta di persone, che cammina con le loro gambe e parla con le loro diverse voci.
E fieri siamo di bambine e bambini del mondo ONLUS che, sorta dieci anni fa anche con il sostegno dell Amministrazione Comunale, in questo periodo di intenso lavoro ha praticato e proposto alla cittadinanza un’idea di famiglia che si allarga oltre il dato puramente biologico, capace di accoglienza e solidarietà, consapevole che la logica vera del dono è la reciprocità. Una famiglia disposta a misurarsi con i nodi profondi delle relazioni, quelli che non si possono risolvere ma solo accettare di vivere: vicinanza e distacco, intensità dell’amore e senso di proprietà, separazione e mutare delle relazioni nel tempo.
La mostra segnala un rapporto forte tra istituzione comunale e mondo associativo come soggetti collettivamente responsabili, ognuno per la sua parte, della costruzione di una società solidale e aperta, capace di accoglienza e di scambio.
Dal punto di vista dell’Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione l’esperienza è importante anche perché esprime un modo di lavorare che pratichiamo e intendiamo sempre più promuovere: progettuale e interassessorile, che sollecita la corresponsablità e il partenariato attivo degli enti e delle associazioni coinvolte. Con ITALIA RUSSIA Dai bambini un ponte di forme, colori, immagini I ‘Associazione Bambine e bambini del mondo ha accettato con uno scatto deciso di consapevolezza di lavorare ad un progetto molto diverso dalle attività di accoglienza umanitaria nelle quali si era fin qui impegnata.
Ma, abbiamo convenuto insieme, dopo un disastro, dopo la riparazione dei mali che seguono il disastro, cosa può prevenire il ripetersi dell’orrore se non l’azione culturale? Abbiamo tutti un bisogno profondo di cultura e di bellezza.
Il passo della convivenza giusta e pacifica tra i popoli viaggia sulle gambe appaiate della solidarietà e della cultura: la solidarietà che non si nutre di conoscenza è zoppa. Ringraziamo gli amici dell’associazione italiana e della fondazione russa, compagni di strada in questa bella impresa.
Mariella Foresti
Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Rezzato
L’associazione Bambine e bambini del mondo ONLUS, costituita nel 1998 in forma di organizzazione non lucrativa di utilità sociale, prosegue le attività di un gruppo di volontari bresciani impegnati fin dal 1993 in progetti di solidarietà internazionale con la regione di Tula, in Russia, contaminata dal disastro di Cernobyl. In questi anni abbiamo attuato circa 2000 accoglienze umanitarie, presso famiglie bresciane, di minori russi orfani o provenienti da realtà sociali disagiate, abbiamo poi promosso e organizzato incontri solidali in Russia e visite agli orfanotrofi, corsi di formazione, revisione e confronto tra le famiglie bresciane aderenti ai progetti, favorendo inoltre contatti fra istituti scolastici di Brescia ed istituti corrispondenti di Tula con avvio di scambi culturali tra studenti.
Partner nei progetti internazionali è stata fin dall’inizio la Fondazione per i bambini russi -Sezione della Regione di Tula. Tramite la collaborazione di volontari russi e italiani è nato così un rapporto continuativo caratterizzato da amicizia, fiducia, trasparenza e forte impegno a favore di bambine e bambini.
Quando nell’estate scorsa ci è giunta da parte russa la proposta di realizzare uno scambio culturale tramite due esposizioni, in Italia e in Russia, di disegni russi e italiani, abbiamo volentieri concordato questa bellissima opportunità di conoscenza e valorizzazione delle nostre culture, diverse ma da anni vicine nelle comuni attività in campo sociale a favore dei minori.
Le Istituzioni locali hanno subito manifestato interesse e consenso, espressione di gradito coinvolgimento del territorio in questo ormai lungo rapporto d’amicizia solidale fra la provincia di Brescia e la regione di Tula.
Creare occasioni per crescere insieme è tra gli orientamenti e gli scopi della nostra associazione e siamo certi che l’attuale mostra viene garbatamente a collocarsi in questo contesto, con un particolare significato per tutte le numerose famiglie che hanno conosciuto, accolto e visitato direttamente bambine e bambini russi.
E se l’obiettivo finale della solidarietà è quello di rendersi inutile al più presto, al momento opportuno saremo giustamente orgogliosi e veramente lieti di rivisitare insieme gli interventi di aiuto sociale, arricchendoli di altri progetti comuni, creatori di stima e fratellanza tra i popoli.
Così muove i primi passi una nuova forma di incontro che inaugurerà il decimo anniversario di attività dell’associazione, affiancando le accoglienze familiari umanitarie e proseguendo un cammino solidale che congiunge testimonianza e appassionato lavoro politico per la tutela dei diritti dell’infanzia.
Un cammino solidale sui ponti che queste esperienze avranno costruito per noi e per le nuove generazioni.
Elsa Pasotti
Presidente di Bambine e bambini del mondo ONLUS
La Pinacoteca Internazionale dell Età Evolutiva Aldo Cibaldi del Comune di Rezzato ha accolto con molto piacere e interesse la proposta di collaborare con l’Associazione Bambine e Bambini nel mondo. ITALIA RUSSIA Dai bambini un ponte di forme, colori e immagini è un evento culturale che nasce da una pratica consolidata di attenzione alla ricchezza offerta dalla diversità delle culture e allo scambio per la conoscenza fra i popoli.
Da qui nascono le esposizioni di Rezzato e di Tula -melodie in due tempi senza parole per forme, colori e immagini - che costituiscono la presente mostra. Tutto ciò risponde a uno dei tratti distintivi della Pinacoteca: la sua forte vocazione internazionale, fermamente voluta dal fondatore Aldo Cibaldi e ampiamente documentata nella collezione storica, ricca di un patrimonio di oltre quattromila lavori che provengono da numerosi paesi del mondo e abbracciano tutta la seconda metà del Novecento. La Pinacoteca trova linfa vitale e rinforzo quando riesce a produrre azioni volte a costruire ponti di immagini affidandosi agli elaborati creativi dei bambini - in questo caso dai cinque ai quattordici anni - che sanno essere costruttori di pace in questi nostri tempi spazzati dai venti di guerra.
Le due esposizioni della mostra hanno caratteristiche assai diverse.
I lavori dei bambini russi presentati in Italia nelle sale espositive della Pinacoteca di Rezzato, provincia di Brescia, sono di tipologia omogenea quanto al territorio di provenienza, la città di Tula, e il periodo di realizzazione, la fine degli anni ‘90. Per la maggior parte sono stati inviati dal Liceo Municipale che festeggia proprio quest’anno il decimo anniversario della fondazione.
Sette elaborati invece, scelti dalla collezione storica della Pinacoteca, provengono dal Liceo Ortodosso e sono stati prodotti nel 1995.
Il Liceo Municipale di Tula si qualifica per la sua attenzione a tutte le forme d’arte. La sezione artistico-figurativa è suddivisa in tre cicli: il primo e preparatorio, dai sei ai nove anni, permette di scoprire le attitudini creative delle bambine e dei bambini nel campo dell’attività figurativa; il secondo, dai dieci ai quindici anni, ha come discipline portanti disegno, pittura, composizione, scultura e storia dell’arte, studiate nelle loro correlazioni. Il terzo ciclo, oltre i sedici anni, è considerato di specializzazione. I lavori esposti sono di “bambini autori” dei primi due cicli. Le loro produzioni evidenziano in maniera spiccata l’impostazione didattica della scuola, che si muove su binari rigorosamente agganciati alla storia dell’arte, offrendo una formazione sostanzialmente di tipo classico nel solco della tradizione della scuola realista russa.
Le tecniche spaziano dall’olio alla tempera, dalla china al pastello.
Le fiabe, le leggende, le feste russe, la poesia e la musica sono i temi ricorrenti, insieme a qualche momento di vita quotidiana popolato da molti animali: cavalli montati da cavalieri indomiti che emergono dai racconti epici, tenerissimi gatti fra cui quello che traguarda dai vetri in una fredda giornata d’inverno, scelto come manifesto dell’esposizione italiana. Ma anche esseri fantastici ispirati al mondo di Bosch e topi domestici che convivono pacificamente con gatti e uccellini. L’equilibrio delle composizioni, scolasticamente impostato, è generalmente rigoroso e la tavolozza dei colori ricca anche se più declinata sulle tonalità smorzate.
I lavori italiani scelti per l’esposizione russa propongono prevalentemente il vissuto affettivo della quotidianità familiare: si va dal tempo del riposo delle vacanze marine a quello stagionale della raccolta delle castagne, dall’antico padano gesto di togliere le brattee alle pannocchie mature alla festa di colori e profumi della vendemmia.
Ammiccano gli animali amici dell’uomo, gatti paciosi, galli combattivi, mansuete e ordinate pecore che pascolano su un solare prato giallo sotto il vigile occhio del pastore. Ha il sapore delle scuole di una volta l’interno di una classe durante una lezione, vibra di vitalità l’esterno della piazza animata di gente armata d’ombrelli. Lievi le barche a vela appena uscite dal porticciolo prendono il largo, mentre le inconfondibili e decoratissime gondole si muovono in regata sul Canal Grande a Venezia. Nei lavori si evidenziano caratteristiche estremamente eterogenee legate all’età, alla regione di provenienza, al sesso, alla scuola, alle pregresse esperienze creativo-artistiche.
Nelle produzioni italiane non esistono eroi. L’unico personaggio “mitico” ampiamente rappresentato nella collezione della Pinacoteca è Pinocchio, in compagnia degli altri personaggi chiave della storia di Collodi: la Fata Turchina che per l’occasione si èmessa una deliziosa veletta rosa, la volpe in procinto di ingannare il burattino, il grillo parlante candidato a una triste fine, i carabinieri che con le loro nere sagome incombono su Pinocchio che marina la scuola.
Nei lavori brillano e prevalgono gli azzurri, i rossi, i gialli, i verdi. Poco importa il soggetto rappresentato. Una sinfonia di colori vivacissimi è il paesaggio che fa da sfondo ad un corteo funebre; è ridente la nevicata dipinta su cartoncino nero che sprizza energia dalle sue case imbacuccate, vestite d’inverno ma riscaldate da colorati tetti-berretti. Tutti i lavori che saranno esposti nella primavera 2002 a TuIa appartengono alla collezione storica della Pinacoteca Internazionale dell’Età Evolutiva. Sono stati realizzati in un arco di tempo di mezzo secolo - il più vecchio è del 1953 - e provengono da diverse regioni italiane, ricche di cultura e tradizioni: Lombardia, Friuli, Piemonte, Toscana, Emilia, Umbria, Puglia e Sicilia.
Mentre l’esposizione dei lavori russi propone e approfondisce una modalità unica di educare alla creatività e all’arte, i lavori italiani mostrano un ventaglio di possibilità, di stili e di percorsi: ai visitatori la sfida a confrontarsi e, nel cercare di conoscere l’altro, l’invito ad attraversare il ponte di immagini e colori lanciato dai bambini con i loro disegni.
Ha scritto Mario Lodi, un grande maestro sostenitore della creatività infantile: “Se il bambino ha la possibilità di sviluppare la sua ricerca dai tre anni in avanti, liberamente, senza interventi inopportuni, il suo linguaggio grafico infantile può raggiungere livelli espressivi notevoli. Nell’arco della scuola elementare i bambini percorrono una ricerca simile a quella della pittura moderna sperimentando il realismo, la deformazione espressionistica delle forme, la pittura informale e astratta per comunicare con linee e colori i sentimenti e i sogni. Sono pronti a capire i grandi artisti dell’arte moderna, perché hanno vissuto, nella ricerca, i loro stessi problemi.
Sono pronti a riconoscere i segni della fantasia, i colori dell’anima, le forme del sentimento. Ad ascoltare le melodie senza parole proprie e altrui, rendendosi disponibili alla poesia e all’arte che parla le lingue di tutti e può zittire la grettezza e l’intolleranza, sterili matrici di tutte le guerre.
Elena Pasetti
Direttrice della Pinacoteca Internazionale dell’Età Evolutiva Aldo Cibaldi