Una festa nell’ignoto | con Giorgia D’Andrea
Un passero, una coppia di amanti e addirittura l’ignoto... Come trasformare lo spazio reale e quotidiano dei bambini in una surreale festa di forme, luci e colori? Con l’arte e la sua potenza creativa e immaginativa.
Guscio. Guscio come casa | con Avitha Panazzi (2 INCONTRI DA 1.5h)
Avvolgere, proteggere, custodire. Gesti preziosi che rivolgiamo soprattutto alle cose che ci circondano... Se invece fossero i nostri pensieri, i nostri sogni e il nostro mondo di relazioni ed affetti ad aver bisogno di un luogo dove stare, trovando una casa – o meglio – un guscio? Sperimentando pensieri e materiali diversi sarà certamente possibile costruire insieme un guscio rifugio.
Una festa nell’ignoto (per I e II) | con Giorgia D’Andrea
Un passero, una coppia di amanti e addirittura l’ignoto... Come trasformare lo spazio reale e quotidiano dei bambini in una surreale festa di forme, luci e colori? Con l’arte e la sua potenza creativa e immaginativa.
Komorebi (per III, IV e V) | con Giorgia D’Andrea
Komorebi è una parola giapponese intraducibile in altre lingue e indica il sole che filtra tra i rami e le foglie degli alberi creando un bagliore molto affascinante. Descrive anche i giochi di luce tra i raggi di sole e l’ombra delle foglie che possiamo osservare sul terreno. Grazie al movimento del corpo e alla sua proiezione si catturerà in un video la magia del komorebi.
Per fare un albero ci vuole un punto | con Damiana Gatti
Tutto parte da un seme o da punto. Il punto è privo di dimensione, indica solo una posizione. Vero è che se lo si guarda con una lente di ingrandimento si trasforma in cerchio e l’insieme di tutti i punti che esistono prendono il nome di spazio. Ma non solo, anche di tempo. Il puntino centrale si trasforma in un ceppo. L’obiettivo è guardarci dentro e disegnare la propria anima.
Libriamoci | con Avitha Panazzi
Libri, frasi, parole, lettere scritti da autori sconosciuti. Pagine ingiallite, pagine spezzate. Cosa accade se un libro diventasse altro? Se cancellassimo, ritagliassimo le parole, piegassimo le pagine, riutilizzassimo i fogli? Attraverso la frammentazione e la ricomposizione, si darà vita a paesaggi tra le righe, paesaggi nascosti, paesaggi poetici.
Oibò! Siamo arrivati | con Avitha Panazzi
Quante volte capita di pensare “Uffa che noia!”, “Ma che cos’è?”. In questo viaggio si approderà sull’isola del signor Oibò. Si partirà semplicemente da dove si è, anche dalla propria sedia. Tra respiri, silenzi, ascolto di ciò che sta dentro e fuori di noi, forse si scoprirà da dove arriva la noia approdando sull’isola. Oibò offrirà una valigia di strumenti per esplorare lo spazio e, soprattutto, il nostro corpo!
Guscio. Guscio come casa | con Avitha Panazzi (2 INCONTRI DA 2h)
Avvolgere, proteggere, custodire. Gesti preziosi che rivolgiamo soprattutto alle cose che ci circondano... Se invece fossero i nostri pensieri, i nostri sogni e il nostro mondo di relazioni ed affetti ad aver bisogno di un luogo dove stare, trovando una casa – o meglio – un guscio? Sperimentando pensieri e materiali diversi sarà certamente possibile costruire insieme un guscio rifugio.
Gocce multimediali | con Giorgia D’Andrea
La luce è da sempre materia espressiva e creativa, che ha trasformando profondamente la percezione dello spazio, delle opere d’arte e il ruolo dello spettatore. Attraverso l’uso di pochi materiali e lo smartphone o altre fonti luminose, si sperimenterà la sua potenzialità artistica creando e mutando continuamente lo spazio che accoglierà i ragazzi e le ragazze. Un’esperienza estetica immersiva tra luce, colori, proiezioni e movimenti.
Luci in contatto | con Giorgia D’Andrea
Il laboratorio intende indagare la dimensione del corpo, come presenza fisica e reale, in contrasto con la visione effimera ed evanescente della luce. Approcciando la tecnica della light painting, le ragazze e i ragazzi sperimenteranno la cattura dell’istante in maniera personale, intima e individuale per dare poi vita a un’opera collettiva.
La muta dei corpi | con Damiana Gatti
Un atelier che parla di cambiamento attraverso l’impronta della pelle che cambiamo e modifichiamo crescendo. Partendo dall’uso comune della carta di alluminio, della pellicola e dello scotch, si percorrerà un viaggio di conoscenza nel quale si incontreranno, attraverso situazioni e sguardi, molteplici e nuove potenzialità di questi materiali. Sperimentiamo così l’azione del coprire creando l’impronta di cose e... persone.
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