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Alimentazione, movimento, stili di vita sostenibili: sono nodi nevralgici dell’uomo di oggi e del crescere di ogni bambino contemporaneo. La cultura ci alimenta. Vedere, parlare, riflettere, confrontarsi sui temi di Expo vuole essere un percorso aperto a genitori, educatori, nonni, bambini e ragazzi attraverso il quale fare esplorazioni, aprirsi a confronti, ad azioni e letture che sollecitino abitudini da condividere in famiglia e con le quali crescere. La rassegna è un progetto organizzato dal Sistema Bibliotecario Brescia Est e ForKids, in collaborazione con Fondazione PInAC e l'EcoMuseo del Botticino. All'interno dell'ampio programma si inserisce la mostra PInAC Con lo sguardo dei bambini e delle bambine, allestita a Bedizzole in collaborazione con la biblioteca comunale.
L'esposizione viene inaugurata con l'intervento di presentazione della direttrice Elena Pasetti. Ecco gli appuntamenti della mostra:
9-23 aprile 2015
BEDIZZOLE, Biblioteca, Via De Gasperi, 2
9 aprile, ore 20.45
BEDIZZOLE, Biblioteca, Via De Gasperi, 2
Elena Pasetti, presentazione della mostra
CON LO SGUARDO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE è una piccola mostra su misura, per riflettere e confrontarsi sui temi strettamente connessi a Expo, ideata da Fondazione PInAC per il progetto A tavola! La cultura ci alimenta, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Brescia Est e For kids.
Il visitatore ha la specialissima occasione di incontrarsi con 30 opere appartenenti a PInAC, Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi di Rezzato, realizzate da altrettanti piccoli e giovani autori e autrici tra i 5 e i 15 anni capaci di segnalare il loro punto di vista, sia in relazione ai contenuti trattati che ai linguaggi utilizzati.
E’ una esposizione pensata proprio per la biblioteca, luogo che garantisce l’incontro tra il linguaggio verbale e scritto della letteratura e degli autori adulti che parlano ai bambini e quello iconografico, custodito in PInAC, espresso dall’infanzia e dalla preadolescenza che enuncia ciò che sa e vede e lo rappresenta con linee, colori e forme.
Tre ideali percorsi di osservazione, ritmati dai rispettivi temi che hanno ispirato il progetto. Denominatore comune è il carattere internazionale e il confronto fra culture diverse. Dal nostro Paese al mondo e ritorno, perché più conosciamo e più è possibile capirsi e vivere in pace.
Un primo gruppo di lavori, direttamente legati al cibo che produciamo, comperiamo e consumiamo, offrono la possibilità di sentire i profumi delle mele o delle banane e quello acuto del mercato del pesce, la voce del produttore di patate che si intreccia con quelle delle donne che vendono i loro prodotti, l’ordine rigoroso delle ceste del fruttivendolo o del mercato a confronto con l’animazione caotica dei contadini impegnati nella prima poppata del vitello.
Altre opere rimandano al piacere e alla necessità, per star bene, di muoversi, giocare all’aperto, fare sport o danzare: sui campi sportivi per giocare a calcio o a rugby, nei prati vicino a casa per far volare gli aquiloni, sugli alberi lanciandosi da un ramo all’altro, sul fiume pagaiando in canotto, in palestra, sul ghiaccio nella squadra di hockey o in spazi organizzati per danzare insieme.
Un terzo gruppetto - riferito ai diversi modi di vivere che noi chiamiamo stili di vita - propone un confronto con situazioni del mondo in cui non ci sono possibilità di scelta: non ci si può curare, l’acqua è rarissima, si vive in un paese in guerra; ma anche luoghi dove i mezzi di trasporto sono pochi e scassati o i bambini non hanno spazi per giocare e sono assediati dal cemento.
Le opere proposte provengono da 14 Paesi del mondo: dall’Italia e dal Canada, dall’Isola di Pasqua dal Kenia e dall’Iran, dal Giappone e dalla Russia, dalla Polonia, dalla Romania e dal Perù, dal Burkina Faso, dagli Usa, dal Kurdistan Irakeno e dall’Australia.
Ogni opera in mostra racconta di quanto siano ricche le differenze che descrivono le nostre vite quotidiane e il nostro rapporto col cibo; ogni disegno ci suggerisce come sia interessante incuriosirsi e quanto sia importante conoscersi per abitare e rispettare questa terra che è l’unica Terra che abbiamo.