Oroblu

spruzzi, onde, specchi d’acqua

locandina mostra

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Blu, azzurro, celeste, turchese, cobalto e poi i verdi di ogni tonalità e sfumatura: le note cromatiche della tavolozza.
Il mare aperto, il porto, il fondale marino, la spiaggia affollata, la caletta solitaria, la foce, la laguna, la piscina all’aperto, il canale, la cascatella, il fiume, il ruscello, lo stagno, il lago e la risaia: i protagonisti. I pesci di ogni taglia e colore, la tartaruga di mare, i gabbiani, gli animali domestici e i cervi, la libellula e il lupo, i pescatori, i cavatori di sabbia e le lavandaie, i bagnanti sulle spiagge e le donne che attingono al pozzo e trapiantano il riso: i comprimari. I fiori del loto, le canne palustri, le rive erbose, i palmizi, i boschi e i prati, il riso e gli ortaggi, la sabbia dorata e quella nera: la scenografia.  Il veliero, la barca, la grande nave mercantile, i battelli, la gondola, il gommone, le piroghe: le macchine teatrali. Il faro, il pozzo, il trabucco, i villaggi costieri, i ponti: le architetture di scena.
I canti delle donne africane e quello delle lavandaie della Pavia di un tempo, lo stridio dei gabbiani e il vociare allegro dei bagnanti, il silenzio dei pescatori e lo sferragliare metallico delle gru nel porto, il borbottio dei battelli fluviali, lo sciabordio della risacca e il fragore della burrasca, le grida di gioia dei bambini in acqua: la colonna sonora.
È la canzone dell’acqua che va in scena intonata dalla mostra Oro Blu: spruzzi, onde, specchi d’acqua, attraverso i pennelli e le matite di giovani autrici e autori dai 5 ai 16 anni, negli elaborati realizzati fra il 1964 e il 2012.
Le 56 opere selezionate intessono un vivacissimo affresco che racconta del Ticino, del Po e dell’Oglio, del Rio delle Amazzoni e di Venezia, dell’oceano Indiano e del Pacifico quando abbraccia l’sola di Pasqua, delle risaie senegalesi e delle ortaglie della pianura bresciana.
C’è il Mediterraneo di Sassari e i fiumi anonimi che solcano l’altipiano peruviano o l'innevato paesaggio bosniaco, il magico mare di Istanbul e l’alto Adriatico visto da Trieste. Si può entrare nel porto di Colchester, in quello immenso di Kobe e ammirare le luci notturne della baia di Baltimora.
Ci sono i riflessi nell’acqua di Nairobi, il tramonto indiano e quello cingalese. È la canzone dell’acqua che accoglie il visitatore e lo accompagna dolcemente. Bisogna solo affidarsi alla carezza dell’onda dello sguardo infantile e alla sua energia vitale.

Elena Pasetti
Direttrice PInAC


Info e prenotazioni:
Fondazione Pinac
tel/fax 030 2792086
www.pinac.it
pinacoteca@comune.rezzato.bs.it

Orari di visita:
martedì-venerdì ore 9,30-12
sabato e domenica ore 9,30-12 15-18

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