Col naso all’insù

I cieli notturni, i miti, il fascino degli astri

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Da tempere, pastelli, graffiti, stampe, collages polimaterici, matite, polveri dorate e tele dipinte ecco l’altra metà del paesaggio che abitiamo: cieli notturni palpitanti,  incastonati di preziosissime stelle, vortici di meteore luminose che attraversano in corsa l’atmosfera terrestre e incantano come fuochi artificiali  nelle sere di festa...
In collaborazione con il Centro Studi e ricerche Serafino Zani Unione Astofili Bresciani

17 dicembre 2005 – 30 marzo 2006

Il titolo “Col naso all’insù” -  suggerito da uno dei lavori esposti  - descrive una postura fisica che è anche un atteggiamento dello spirito: avere la testa rivolta verso il cielo segnala occhi puntati a scrutare l’Infinito, mente pronta ad immaginare, cuore disposto a vibrare di emozione. “Ohhh…” vien da dire con un altro titolo utilizzato da un giovane autore    – per esprimere l’incanto e lo stupore della contemplazione. E questo non per distogliere lo sguardo dalla nostra amatissima e tribolatissima terra, su cui teniamo piedi ben saldi, ma per declinare quel desiderio di Assoluto che è tanto presente nei bambini: bisogno dello spirito, memoria ancestrale di un passato lontanissimo.

Tutto ciò è si è cercato di rintracciare nella difficile scelta delle quarantadue opere selezionate: le  bambine e i bambini autori, tutti italiani di età compresa fra i 9 e i 14 anni, raccontano - anche con l’aiuto dell’osservazione astronomica e attingendo a un ventaglio di tecniche dalle più sontuose alle più stilizzate - cosa amano rappresentare dei cieli soprattutto notturni e del fascino misterioso di astri e comete.

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